Prima che il gallo canti…

Qualche giorno fa mi avete sentito e visto, soprattutto sui social network, scrivere aspre frasi nei confronti del mio partito: Sinistra Ecologia Libertà.
Le critiche e la profonda delusione erano state scaturite dalla scelta fatta da Roma, di candidare il vincitore delle Parlamentarie (Michele Curto) alle spalle non del capolista scelto tra i “probi viri” (personalità esterne a SEL ma candidate perché arricchirebbero con la loro esperienza un Parlamento già troppe volte lontano dalla vita reale) come è accaduto in tutta Italia, ma terzo alle spalle di un’altra candidatura “imposta” dal “nazionale”.Questa candidatura era quella di Celeste Costantino, una giovane ragazza con un curriculum di tutto rispetto, ma non facente parte del nostro territorio.

Non capivo il perchè di questa candidatura: come mai il Piemonte doveva avere le primarie annullate in questo modo? Come mai se nel nostro collegio raggiungeremo la possibilita di eleggere tre deputati due dovessero essere stati scelti dal nazionale annullando di fatto le esigenze, ma soprattutto le espressioni democratiche del territorio? Questa cosa mi ha fatto seriamente dubitare del mio partito: un partito che poco prima manifestava contro il “porcellum”, due secondi dopo ne approfittava, seppur con una sola nomina (a differenza di altri che stavano riempienod le liste in quel modo), Non era il numero di persone “paracadutate”: l importante era il concetto, l’onesta che stava alla base delle mie scelte politiche. Così mi sono prodigato, assieme ad altri, in appelli affinchè da Roma ritornassero sulla loro scelta.

Immediatamente siamo stati contattati, dal Partito e dalla stessa Celeste, Lei non era candidata esclusivamente in Piemonte, ma anche in Liguria (Regione che conosce perfettamente e dove ha lavorato per lunghi periodi). La scelta di candidarla anche in provincia di Torino non è stata una cosa prettamente elettorale: Celeste, ragazza calabrese nonchè presidentessa dell’associazione daSud (associazione che lotta le mafie) era una candidatura simbolica, in una regione che recentemente ha avuto, purtroppo, parecchie amministrazioni colluse con la ndrangheta. Son passati alcuni mesi da quando gli scandali sono venuti a galla, ma non non per questo bisogna dimenticare ciò che è successo, e in questo momento Celeste Costantino rappresenta la coerenza  di SEL: un partito che con le mafie non vuole avere nulla a che fare.

Del nostro territorio sono tutti gli altri candidati: Giorgio Airaudo (indipendente, torinese e fortemente voluto dalla federazione di SEL Torino), Michele Curto, Carla Mattioli, Marco Grimaldi, Francesca Gruppi, Nicoletta Cerrato… e così via per tutta la Lista.

Certo una miglior comunicazione tra la federazione di Torino e la sede centrale del partito non sarebbe guastata, ma è sempre meglio lamentarsi di ciò che di una eventuale mancanza di democrazia all’interno di SEL.

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