Il campionato oggi è fermo: su un campo da calcio, a seguito di un arresto cardiaco, è morto il ventiseienne Piermario Morosini. Per chi come me non segue il calcio è l’ennesimo nome, dopo quelli di Muamba, Franco Mancini e Bovolenta, che si viene a conoscere a seguito di una tragedia e non per le sue imprese sportive.
Questo fatto mi fa pensare su quanto poco il calcio sia rimasto uno sport sano al di fuori di interessi economici: non credo che i medici delle loro squadre non sapessero nulla delle condizioni di salute dei loro atleti; credo però che fosse più importante, per loro, tralasciarli per aumentare gli utili delle società.
Questa morte dispiace come le decine di morti sul lavoro che accadono ogni giorno in Italia: non è normale andare in fabbrica, in cantiere o su un campo da pallone e morire; è anche vero che tutto può succedere, ma oramai ci sono tutti i presupposti affinchè questo non accada.
Concludo con un’immagine che racchiude una piccola frase polemica postata su Twitter da un mio amico che, ci fa capire, quanto l’ambiente che ci circonda ci valuti solo per quello che costiamo.