Questo era il titolo di un incontro tenutosi ieri pomeriggio nella sala consiliare di Grugliasco. Questo evento, posto a conclusione di una intera settimana dedicata alla festa della donna, ha visto dieci oratrici raccontare le proprie esperienze, moderate da un giornalista.
Il pomeriggio è passato molto velocemente: sono state raccontate varie esperienze lavorative e personali da parte di donne che parlavano di sé in prima persona e non, semplicemente, del “punto di vista femminile”. Non c’è stata una “deriva femminista” bensì delle donne che narravano ciò che facevano e che avevano vissuto.
Ho potuto ascoltare fatti e opinioni provenienti dal mondo scientifico, artistico e sociale utili anche per capire, seppur in minima parte, il mondo femminile o almeno le difficoltà con cui ha a che fare, poichè troppo spesso paragonato a quello maschile.
L’incontro, organizzato dalle Botteghe Grugliaschesi, è servito anche come raccolta fondi per l’AIRC e, data la numerosa gente in sala, credo che il fine benefico abbia avuto molto successo.
Ho voluto tenere una posizione molto asettica nella descrizione nell’evento: un po’ per evitare di fare troppo il “paraculo” nei confronti del genere femminile ed un po’ perché descrivere tutto ciò che ho ascoltato, con la mia scarsa abilità giornalistica, avrebbe sicuramente sminuito l’iniziativa.
Per sapere chi ha partecipato all’incontro cliccate qui, dove troverete la locandina dell’evento.
Concludo con una frase che mi è piaciuta molto, citata da Mara Scalon (esperta di moda). Frase pensata per chi, con eccedendo nella cura del look, sminuisce la propria personalità in favore di un’estetica che non la valorizza o che – ancora peggio – la fa sembrare tutt’altro; tuttavia è una frase che secondo me può e deve essere abbinata a qualsiasi contesto estetico, lavorativo o personale del mondo femminile:
“Sono una donna e lo devo dimostrare soprattutto a me stessa”.