Non sto giustificando nessuno, tanto meno gli attentatori di ieri sera, ma se si continua a combattere la violenza con violenza il risultato è questo: dopo decenni di repressioni militari “a casa loro” per portare democrazia o meglio per difendere nostri interessi economici si è creato un fondo generale di disperazione, che abbinata all’ignoranza di alcuni, genera azioni di questo tipo, che vengono giustificate (dagli attentatori) come azioni a scopo “religioso” ma che di religioso non hanno assolutamente nulla.
La cosa paradossale è che noi viviamo un paio di volte l’anno quello che “dalle loro parti” accade quotidianamente e che spinge le persone a fuggire o come noi diciamo: “a migrare”, civili muoiono, sempre innocenti sia in attentati in Europa che in azioni militari in Medio Oriente, o da qualsiasi altra parte nel Mondo, ma chi decide di far guerra sta quasi sempre al sicuro.
E’ brutto sapere che in qualsiasi parte del mondo non si può mai stare al sicuro perché c’è il rischio che qualche mitomane ti tolga la vita per chi sa quale motivo.
Dovremmo ragionare e lavorare perché questo non accada più e che le colpe di pochi non ricadano su molti a causa del solito “generalizzare sui carnefici”.
Evitiamo qualsiasi logica violenta per non dare una scusa, da qualsiasi parte si stia, di dare all’altro l'”autorizzazione” di uccidere qualcuno.