I fuochi di San Giovanni e l’inutile polemica su Marco Carena


Erano anni che non andavo a vere i fuochi di San Giovanni, ed  ho notato con piacere 2 cose: la prima che l’amministrazione non ha badato a spese ed ha fornito un meraviglioso spettacolo pirotecnico ad una immensa folla di Torinesi, provinciali (categoria di cui faccio parte) e turisti accorsi per l’evento; e la presenza sul palco di un cantante satirico di cui nella mia giovinezza ho consumato le cassette nei lunghi viaggi che portavano me da Torino verso la Terronia.

Stamane mi sveglio e leggo frasi, articoli ed interpellanze  e richieste di dimissione per  direttori artistici della serata da parte di gente che ha trovato offensivo e fuoriluogo la presenza dell’artista a seguito di una sua canzone: “Io ti amo (come una bestia)” dove il cabarettista descrive un amore folle da parte di un uomo che dice di amare la sua compagna eppure continua a picchiarla.

Noto con dispiacere che la maggior parte delle richieste provengono dal comitato “Se non ora quando“, che si batte per i diritti delle donne (sto minimizzando per praticità) che vede questo gesto come un passo in dietro rispetto a tutta la sensibilizzazione fatta dall’associazione e non solo.

A costo di passare per un becero ignorante maschilista ricordo: la satira non è accettata come sensibilizzazione dell’argomento? ( Magari Carena non ha accentuato la presenza del testo tra parentesi nel titolo della sua canzone), in oltre la canzone ha vinto il festival satirico “Sanscemo” nel 1990 e un po’ è dovuto anche all’ironia del testo per sensibilizzare le persone proprio sull’argomento. Che fine ha fatto Charlie? “Je suis Charlie” solo se sparano agli altri?
So che far ridere è una cosa molto difficile, ma credo che far ridere chi polemizza sia proprio impossibile, perché evidentemente non aspetta altro.

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