Da poco è stata snocciolata la lista dei nuovi ministri del Governo Renzi e tra i tanti mi soffermo su Dario Franceschini nominato “Ministro dei beni Culturali e Turismo“.
Ora non voglio soffermarmi sulla Figura del neo ministro come ideologie o colori politici, ma come idea di programma.
Da sempre questo ministero viene visto come una cosa che ci deve essere, ma nessuno ne tiene conto: si danno incarichi solo in base alle amicizie o all’appartenenza politica, in modo da bilanciare percentuali con un ministero che a parte due foto davanti ai monumenti di più non potrà fare; Qualora, per puro caso, si decide di affidarlo ad un tecnico gli viene ricordato che tanto di fondi non ce ne sono.
Così ci ritroviamo ad esser il Paese che possiede la maggior percentuale di beni culturali del mondo e che lo lascia “gestire” a persone di cui non gli interessa o non possono far nulla, le stesse politiche attuate lo dimostrano: non si investe, non si tutela, piuttosto si cerca di recuperare ai danni dovuti alla noncuranza, migliaia di giovani formati (specialmente in quest’ambito) sono senza lavoro e lo Stato non fa nulla.
Non credo di essere un grande statista ma se in Italia ogni anno vengono circa 50 milioni di turisti provenienti da altri paesi (vi ricordo che gli abitanti del bel paese sono poco più 70 milioni) questi di certo non vengono per vedere le quote azionarie delle banche o informarsi sul decentramento produttivo.. questi vengono per vedere con i loro occhi le nostre bellezze paesaggistico culturali.
State pensando di valorizzare il Made in Italy e tutte le fabbriche producono all’estero occhei investire sulla produzione, ma la condizione attuale vi dovrebbe far capire che l’Italia si è ridotta ad essere un paese che basa la sua economia sul settore terziario, e proprio sul turismo. Ma voi nulla.
Ora, apprezzo l’abbinamento nominale dei “beni culturali” col “turismo”, ma ancora non mi capacito una cosa: Franceschini che c’entra?