Andrea Scanzi, mitico giornalista del Fatto quotidiano, oggi l’ha fatta davvero grossa. Il suo articolo sul M5S, linkato sulla sua pagina fb, si concludeva così: “«Lei non è un presidente, è una carogna! Un porco!». Chi lo ha detto, Fico? Villarosa? Sibilia? No, Sandro Pertini. Nel 1953, durante la discussione sulla legge truffa. Si rivolgeva alla Boldrini di allora, anzi al Grasso di allora: il Presidente del Senato Meuccio Ruini. Usò proprio quelle parole. Che vuol dire? Che quando si è di fronte a una palese porcata, la democrazia si esercita non avallando la porcata, ma arrabbiandosi e combattendola. Democraticamente, ma con ogni mezzo lecito”. Peccato che, come ha già fatto notare a Vito Crimi la Fondazione Sandro Pertini, quelle parole, meglio quegli insulti, Pertini non li abbia mai pronunciati (a conferma gli atti parlamentari del 31 gennaio 1953). Insomma, sono una bufala. Dopo un po’, però, Scanzi se ne deve essere accorto (qualcuno glielo deve aver detto). E che ha fatto? Ha cambiato il finale dell’articolo, togliendo la parte che riguarda Sandro Pertini “precursore” dei grillini.. Ma mica ha avuto il coraggio di dire: “Ho sbagliato, mi scuso, non ho verificato”. No, ha accampato la penosa scusa di aver cancellato e ripubblicato l’articolo perché era cambiato il permalink. Davvero patetico… Do un consiglio (gratuito) a Scanzi e a molti grillini: ma lasciate in pace Pertini che con il M5S non c’azzecca proprio niente. PS. L’ho fatto notare a Scanzi scrivendo un commento sulla sua pagina. Un commento come quelli che scrivo io, pungente ma assolutamente educato . Bene. Il commento è stato cancellato e ora non posso più postare commenti. Quando si dice il senso di Andrea Scanzi per la democrazia…