Ieri sera, durante la trasmissione “Che tempo che fa”, in onda su RAI 3, un Fazio preoccupato per una invasione di “violenti” verso il Quirinale (Forniva una radiocronaca dei movimenti dei manifestanti “pro Rodotà”, tutto preoccupato… magari per aumentare l’odience di una trasmissione, che dato i suoi interessanti contenuti e l’ottima direzione, sicuramente non ne aveva alcun bisogno) intervista Ferruccio de Bortoli, l’attuale direttore de “Il Corriere della Sera”.
Dopo una piacevole e interessante chiaccherata tra i due, non manca la domanda del conduttore sull’attuale situazione politica, in particolare quella riguardante il centrosinistra, dove il Direttore, spiega agli spettatori come il “tradimento” sia avvenuto da parte dei parlamentari di SEL, che non hanno rispettato la carta di Intenti “Italia Bene Comune”.
Forse, caro Direttore, dovrebbe un attimo soffermarsi sulle fonti da cui prende le notizie, di solito, un buon giornalista le legge di persona e non se le fa dire dai vari capetti di partito: l’alleanza “Italia Bene Comune” si basava su argomenti che riguardavano strettamente il governo, e non scelte “politche” super partes, come l’elezione del Presidente della Repubblica, se poi vogliamo fare i pignoli, i parlamentari “vendoliani” quando si è trattato dell’interesse nazionale, attraverso l’unità del centro sinistra votarono il candidato Romano Prodi, dimostrando il fatto distinguendo le schede attraverso la dicitura “R. Prodi”, a non fare ciò sono stati ben 101 grandi elettori del Partito Democratico.
Purtroppo, per il ruolo che ricopre, questa non è stata una svista , ma un tentativo di manipolare una realtà sotto gli occhi di tutti, come è stata per la caduta dell’ulimo governo Prodi, attribuitaalla Sinistra “radicale”, ma in realtà proveniente dalle decisioni del buon Mastellone nazionale.
Sicuramente non avrò la sua capacità di scrivere in un perfetto e scorrevole italiano, ma almeno non modifico le notizie dicendo di essere imparziale.