Ecco una testimonianza di ciò che è accaduto ieri durante la visita dell’ex Presidente del Consiglio mario Monti, nonchè candidato Premier.
Trovo strano che un candidato inauguri un qualcosa di pubblico, sicuramente se ciò lo avessero fatto Berlusconi, Bersani o Ingroia avrebbe destato più clamore, o più che altro lo” avrebbero fatto più destare” i media, ma la testimonianza non riguarda questo. Buona lettura
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La mia testimonianza su quanto accaduto all’inaugurazione della stazione di Porta Susa il 14 gennaio 2013.
Questa mattina mi sono recato all’inaugurazione della stazione di Porta Susa. Monti a Torino per la terza inutile inaugurazione di Porta Susa si fa campagna elettorale a spese nostre. Special guest Mauro Moretti, Fassino e tanti tanti altri!
Uscito dalla metropolitana mi si presenta uno spettacolo a dir poco agghiacciante: una trentina di cellulari della polizia e dei carabinieri, uno spiegamento di FF.OO spaventoso e un elicottero in volo sopra la zona.
Al centro di piazza XVIII dicembre circa 300 persone appartenenti al movimento NO TAV, CUB, TASSISTI, operai della DE TOMMASO. Ho incontrato molti volti noti e amici tra le persone che componevano il corteo. La mattinata è trascorsa tranquilla fino alle ore 11 e 30. Intorno a quell’ora sono accaduti i fatti su cui tutti i TG hanno taciuto.
Verso le 11:40 un gruppo di manifestanti ha cercato, con un blitz, di entrare nella stazione “vecchia” di Porta Susa utilizzando il varco pedonale posto vicino alle scale mobili della metropolitana. La polizia è intervenuta con un consistente numero di uomini effettuando una carica di alleggerimento.
Il gruppo di manifestanti si ritira verso la rotonda di piazza XVIII dicembre; viene acceso un fumogeno e vengono lanciate alcune uova in direzione delle FF.OO. (le uova non sono arrivate a colpire la polizia, ma si sono infrante sul marciapiede). Intorno alle 11:50 la polizia interviene caricando il gruppo di manifestanti che si ritira di corsa verso via Cernaia; la polizia si allarga a ventaglio “coinvolgendo” (l’attacco è da parte loro) anche lo spezzone di manifestanti rimasti dal lato di piazza XVIII dicembre che da verso corso Bolzano a manifestare il loro dissenso in modo con azioni meno irruente (chi per l’età, chi come me e alcuni amici poichè non avevamo voglia di esporci). A questo punto i manifestanti fuggono verso via Cernaia: c’è chi trova riparo sotto i portici da entrambi i lati e c’è chi riesce a tornare verso il banchetto del movimento NO TAV, c’è chi invece è costretto a correre i via Cernaia fino all’incrocio con via Passalacqua dove le FF.OO hanno effettuato un rapido dietro-front verso piazza XVIII dicembre. Nel mio caso sono rimasto imbottigliato nella calca e sono riuscito a infilarmi nel portico di via Cernaia solo dopo un centinaio di metri. Sono tornato indietro di corsa e ho assisto ai fatti che racconterò di seguito. Per tutto il periodo degli scontri sopra le nostre teste ha volato a bassa quota l’elicottero delle FF.OO, talmente basso da scuotere le fronde degli alberi!!
Durante la caccia all’uomo, perché di questo si è trattato, un ragazzo di 19 anni, T, è caduto per terra ed è stato subito circondato da 5 poliziotti che l’hanno preso a calci e manganellate procurandogli contusioni varie e una lacerazione al cuoio capelluto. T in stato di confusione è stato allontanato da un poliziotto verso il controviale di corso Bolzano e sbattuto contro una colonna, lì è stato subito controllato dalla Digos, che lo ha rassicurato dicendo “non preoccuparti ragazzo è tutto ok”.
Da far notare che T ha più volte dichiarato di avere male alla testa, nausea e capogiri ma, funzionari della Digos non hanno minimamente preso in considerazione le sue lamentele e inoltre non è stata chiamata nessuna ambulanza.
Sul controviale di corso Bolzano era presente anche una stazione mobile dell’AVIS per la donazione di sangue che si svolge una volta al mese proprio in quell’incrocio (piazza XVIII- c.so Bolzano). Il personale presente a bordo ha prestato i primi soccorsi a T e nel mentre è sttao contattato il 118. T è stato portato all’ospedale e ne è uscito dopo circa due ore con un punto alla testa e una prognosi di dieci giorni.
In questa giornata c’è stato anche un fermo: si tratta di un altro ragazzo, M, che è stato preso da due funzionari della Digos mentre cercava riparo sotto il portico di via Cernaia. È stato portato in questura e sottoposto a varie umiliazioni da parte degli agenti (la tortura non è solo fisica, e in Italia non è reato!!). È stato rilasciato dopo circa due ore.
Ho scritto queste righe poiché ho assistito direttamente a tutti i fatti descritti: sono stato in ospedale con T, il ragazzo ferito in quanto è un mio amico. M , il ragazzo fermato, invece l’ho incontrato in piazza XVIII dicembre verso le 14:00 dopo la dimissione dall’ospedale di T. E’ spaventoso come lo stato usi così gratuitamente la violenza contro chi manifesta, con tutti i sacrosanti diritti, il proprio dissenso verso una linea ferroviaria inutile; contro chi manifesta perché ha perso il posto di lavoro o è in cassa integrazione; contro chi manifesta perché è stufo delle solite facce note. Contro chi manifesta e lo fa perché si riconosce nella costituzione italiana, che viene violentata ogni giorno dalla politica, chi perché vuole “fottere il sistema” e chi perché ha la lotta di classe nel sangue.
Oggi, circondato da una varietà di persone di diversa cultura politica, mi sono sentito parte di una grande famiglia. Oggi posso dire di aver “sentito” la piazza.