Il caldo in Sala Rossa

Per chi non lo sapesse la “Sala Rossa” è il luogo dove si riunisce il consiglio comunale della città di Torino. Qui ad ogni “seduta” i consiglieri di sesso maschile, da regolamento, devono indossare giacca e cravatta; niente male se voi come me adorate questo tipo di indumenti il problema è che ecologicamente parlando non è una scelta ottimale: d’inverno si rischia di avere freddo (pertanto ci può essere bisogno di aumentare i riscaldamenti) e d’estate si rischia di avere troppo caldo (con la conseguente accensione dei condizionatori).
Così il consigliere comunale di SEL Marco Grimaldi, ha proposto che questo “comma” venga abolito, almeno in estate, in modo da diminuire i consumi (una legge analoga la fece il primo ministro del Giappone anni orsono, estendendola a tutta la pubblica amministrazione e invitando anche i privati a fare altrettanto, giusto per farvi capire che non è proprio uno “schiribizzo legislativo”).
La proposta è stata bocciata all’unanimità nella riunione dei capigruppo poichè si preferisce che i consiglieri patiscano un po’ il caldo, per salvare la forma.
Ecco qui lo status del consigliere del Movimento 5 Stelle Vittorio Bertola, che riassume quanto scritto sopra:

Ora, passi che si patisca un po’ il caldo, ammesso e non concesso che voi non accendiate i condizionatori,magari a causa di qualche chiletto di troppo che vi fa sudare di più, premesso che indossiate abiti in lino o in fresco lana, per rimanere più leggeri io dico solo una cosa: se per per “mantenere il decoro delle istituzioni” indossate si l’abito, ma abbinate una cravatta fantasia ad una camicia a righe…. beh altro che decoro delle istituzioni…. qua siamo già alla “Terza Repubblica”!

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